
Per chi è Altamente Sensibile conoscere qualcosa sul funzionamento del proprio cervello è utile per evitare amare delusioni. Smettendo, in tal modo, di credere che ‘tutti funzioniamo allo stesso modo’. Di cullarsi nella convinzione di essere compresi velocemente e di pensare che le altrui reazioni siano come le nostre.
COMPITI DIFFERENZIATI DURANTE LO SVILUPPO
L’emisfero destro considerato non logico, ma fantastico ed immaginativo è dominante nell’infanzia. Il bambino è naturalmente introdotto al mondo delle favole ove tutto è possibile. Il linguaggio comunicativo, in questa fase, è pieno di metafore proprie del lato destro dell’encefalo. In seguito la razionalità del sinistro progressivamente prende il sopravvento. Tanto da soverchiare il mondo della fantasia che perde pian piano tutti i suoi vari personaggi. Attuandosi, in tal modo, una differenziazione forzata che conduce ad uno rapporto depauperante con sé stessi.
Questo allontanamento dalla confidenzialità con sé stessi conduce ad un impoverimento della capacità di leggere i segnali del paraverbale. Ci si dimentica del corpo che è lo strumento espressivo di ciò che accade nella nostra psiche. Tale differenziazione, che si attua nel tempo, ci limita nel riconoscimento dei segnali non verbali che caratterizzano la comunicazione umana. Fare attenzione al paraverbale significa rilevare che una parte del volto accenna ad un sorriso mentre l’altra non lo manifesta.
IN CHI E’ ALTAMENTE SENSIBILE
Chi è Altamente Sensibile fruisce facilmente delle caratteristiche dell’emisfero destro. La capacità di cogliere gli innumerevoli dettagli della realtà circostante, la curiosità, la grande empatia sono alimentate da un cervello vivace, affamato di novità e creativo. A tutto ciò dobbiamo aggiungere un’ulteriore caratteristica dell’emisfero destro: l’assenza di giudizio e l’accettazione della realtà così come si presenta. Una realtà a cui attingere a piene mani senza riserva, liberando l’intelligenza creativa.
In chi è Altamente Sensibile l’apertura al ‘mondo fantastico‘ del lato destro permane sempre. La richiesta di ‘stare con i piedi per terra’ tipica dell’emisfero sinistro cozza con la ‘fantasticheria’ di quello destro. Tale conflittualità permane nella vita di un ipersensibile. Del resto, per chi è ‘analitico’ risulta difficile comprendere le facoltà intuitive dell’ipersensibile. Caratteristica che, percependo le vibrazioni emotive dell’interlocutore, gli permettono di conoscerne gli stati d’animo in modo immediato. Ma ciò non è ad appannaggio di tutti.
LOCALIZZAZIONE DELLE EMOZIONI
È l’emisfero sinistro che si adopera per stabilire uno stretto legame coi cinque sensi e come vivere le reazioni con il mondo. Mentre al destro spettano i processi deduttivi, riconoscimento di somiglianze, strategie manuali e solutive oltre alle attività di sintesi. La separazione della funzionalità tra emisferi ha prodotto negli anni Sessanta e Settanta l’invito a ‘liberare la parte destra del cervello’ in quanto creativa.
Gli studi svolti nei decenni successivi hanno evidenziato che non esiste un lato esclusivamente razionale e poco affettuoso e l’altro fantasioso e caloroso. Si è rilevato che i sentimenti sono il prodotto di un’attività integrata che coinvolge tutto il nostro cervello. Ciò in quanto le aree dell’emotività sono quelle centrali e profonde dell’encefalo.
Quanto a dire che, le coloriture fornite dall’emotività, sono il risultato di un lavoro sinergico di tutte le aree cerebrali. La tachicardia, ansia, senso di benessere o malessere, dolori gastrointestinali o la sensazione di affanno sono originate nell’ipotalamo. Questo, controllando il sistema neurovegetativo ed ormonale, attiva le manifestazioni somatiche e viscerali dello stato d’animo vissuto dalla persona.
IL LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE
Le modalità linguistiche e comunicative forniscono forme di conoscenza differenti. Il lato sinistro si informa, raccoglie i fatti e lavora per approfondire i concetti. Il destro agisce percependo ed intuendo qualcosa di diverso. È compito della persona utilizzare tali linguaggi nel modo più saggio ed opportuno. Chi ama le percezioni intuitive si adopera utilizzando l’emisfero destro. Chi ha un approccio scientifico si concentrerà nell’uso di quello sinistro. Ma se ci pensiamo, la vera conoscenza della vita non è nella polarizzazione, ma nella Sintesi Superiore.
La parte destra controlla gli aspetti emotivi del linguaggio. La musicalità della frase pronunciata può esprimere sarcasmo, indifferenza oppure curiosità. Per chi è Altamente Sensibile ciò significa cogliere con molta facilità gli ulteriori significati delle parole veicolate dall’emisfero sinistro. In sostanza, le parole possono voler esprimere qualcosa, ma l’intonazione e il ritmo dato al discorso possono dire ben altro. Se l’emozione provata è d’intolleranza la frase “Ah, sei qui?” assumerà una certa tonalità. Sicuramente ben differente da quella che si potrebbe udire se il sentimento fosse di piacere ed accoglienza.
“QUI C’E’ LA LUCE, A CASA E’ BUIO”
Un passante vede un uomo anziano cercare qualcosa sotto un lampione. Dopo avergli chiesto cosa stia facendo, si offre di aiutarlo a cercare le chiavi di casa che ha perso. Passato un po’ di tempo senza aver trovato nulla il viandante si rivolge all’uomo chiedendogli dove avesse perso le sue chiavi. Questi gli rispose “A casa”. Stupito esclamò “Perché allora le cerchi qui?”. “Perché qui c’è la luce, a casa è buio”
L’utilizzo prevalente di un solo emisfero è un autogol, ciò significa non allargare i propri orizzonti di consapevolezza. Evitando di ostinarsi a cercare le chiavi sotto un lampione, possiamo indirizzare la nostra mente nel muoversi in aree sconosciute, nuove ed incerte. È più semplice rifiutare, accantonare o additare insultando che mettersi al lavoro per osservare, accogliere ed integrare. Gli studi più recenti ci dicono che gli emisferi pur essendo specializzati cooperano e si integrano. Agevolare tale attività è una buona meta da perseguire.
NELLA PSICOSINTESI
Mediante l’emisfero destro possiamo vivere le emozioni ed empatizzare. Attraverso quello sinistro esprimiamo linguisticamente le nostre emozioni rendendone partecipi gli altri. La verità di ciò che viviamo, contenuta nell’emisfero destro, la riusciamo a conoscere attraverso la razionalità di quello sinistro. Senza questa inter-relazionalità, tra le due aree, la realtà che viviamo ci risulterebbe sconosciuta. Inoltre, la parte destra del corpo è comandata dell’emisfero sinistro e viceversa. Esiste quindi una logica interattiva ed integrativa che intercorre tra le parti encefaliche.
La Psicosintesi, con riferimento alle funzioni psichiche e alle leggi che le governano, ci invita ad ‘entrare in casa’ senza privilegiare l’uno o l’altro lato del cervello. Auspicando una collaborazione e una sintonia atta a sfociare in una Sintesi Superiore. Poiché è nella cooperazione e collaborazione che è possibile rendere concreto il principio dell’integrazione.
Il nostro cervello non è la somma di circuiti o apparecchiature. È una grande struttura che ci permette di agire nella quotidianità attraverso delle sintesi progressive. Le qualità e facoltà dei due emisferi sono ad appannaggio di entrambe le lateralità. Favorendo in tal modo lo sviluppo di legami efficaci e necessari tra le diverse funzioni psichiche. È solo nella loro collaborazione che è possibile cogliere intuizioni che se decodificate aprono a proficue realizzazioni.
**per approfondire
IL BENE E IL MALE: POLI COMPLEMENTARI