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Siamo convinti di poter vincere i ‘momenti bui’ della vita essenzialmente con il controllo. Tutto deve essere valutato, soppesato e poi rivalutato ancora, perché “Se tutto è sotto controllo sono in gamba”.  Spessissimo a fronte di una situazione difficile si crede saggio aumentare la concentrazione. Oppure si ritiene che pensare ed analizzare di più il problema sia sinonimo di ‘avere il volante’ in mano. Ma ciò è una illusione. Il controllo è l’illusione che attraverso la ragione tutto vada al meglio.

Nello studio di counseling a Modena (per approfondimenti)sempre di più ascolto racconti di vita che evidenziamo l’illusione della ragione. Il controllo è un abbaglio. Quando più si vive una fase confusa ed incerta quanto maggiore è il tentativo di eliminare questo sentire. Per rifugiarsi, più o meno consapevolmente, nel controllo ovvero nell’illusione della ragione. Mi sento di affermare che l’intuizione è una funzione totalmente sconosciuta. La lucidità mentale è una capacità che il mondo dell’emisfero sinistro poco conosce. La lucidità mentale e la capacità di visione ci è data dal lato destro del cervello.

UNA STORIA

Giovanna è arrivata nel mio studio di Counseling a Modena su indicazione di una amica. È una giovane e graziosa ragazza di circa trent’anni vestita di scuro e con atteggiamenti molto formali . Ha pronunciato ripetutamente questa frase: “Sono confusa. Avevo calcolato tutto. Tutti i miei calcoli sono falliti.” Pian piano è emerso che aveva un sogno grande: sposarsi, acquistare casa, avere dei bimbi e fare carriera. Visto che era sempre riuscita a realizzare tutti i suoi sogni, anche questa volta si era catapultata nel ‘Grande Progetto’. Ma ora qualcosa non stava funzionando: “Uno dopo l’altro, i miei obiettivi sanno svanendo. Sto male, mi sento persa.”

La vita non è un’equazione ordinata che, inseriti taluni fattori, darà sicuramente il risultato voluto. Il tentativo di programmare gli eventi del futuro, in base a rigide aspettative, offusca lo sguardo. Non ci poniamo nella condizione ottimale per cogliere le opportunità che la vita ci offre. Si diventa rigidi e dogmatici. Il controllo è l’illusine della ragione. La mente si confonde, perdiamo i riferimenti ed entriamo in ansia. Ma è qui, in questo apparente caos che ci rendiamo conto che i conti non tornano. È a questo punto che è possibile permettersi di lasciare cadere un seme sulla terra e poi aspettare.

I CONTI NON TORNANO

È proprio quando gli ostacoli si ammassano e la mente vacilla che ‘fermarsi’ ed osservare può fare la differenza. Questo stato di confusione ha uno scopo: far perdere i rigidi riferimenti che avevamo tracciato. Scardinare gli schemi che si sono progressivamente cristallizzati ci porta fuori da una prigione dorata in cui siamo vittime. È quando riusciamo ad aprire la porta che possiamo scoprire nuovi modi di essere e soluzioni impensate prima.

“Chi l’avrebbe mai detto che ricominciavo ballare. Sono stata coinvolta in un evento in piazza con la mia scuola. Sono entusiasta!”  Questo è l’annuncio fattomi da Giovanna nel mio studio di Counseling a Modena verso la fine del nostro ciclo di incontri. Finalmente una novità ha rotto la rigida programmazione a cui era abituata. Era euforica, riprendere a ballare le ha permesso di riprendere contatto col corpo e le sue sensazioni. Aprirsi ad un antico interesse adolescenziale le ha permesso di far cadere alte dighe, pregiudizi e credenze non più utili. (per approfondimenti)

UNO NESSUNO CENTOMILA

In ognuno esistono ‘personalità’ sfaccettate: aspetti diversi che cercano di essere presi in considerazione. In Psicosintesi di parla di subpersonalità ovvero modalità espressive del Sé personale che ci abitano. Conoscerle, accoglierle ed accettarle è una scelta che ci permette di viverle come risorse e non come qualcosa da controllare a tutti i costi. Il controllo è una illusione della ragione che produce l’emarginazione dell’intuizione.

In noi c’è Logos-ragione ed Eros-amore, non ci è possibile preferire la ragione all’intuitività. È nell’equilibrio che possiamo avere una ‘visione lucida della realtà’. La polarizzazione è una dinamica che ci caratterizza dalla nascita. Ma ciò ci ricorda che una volta individuati gli estremi, quindi tracciati i confini più estremi, il nostro compito è di cercare l’armonia tra questi. È in questo equilibrio che la vita scorre come l’acqua che fluisce tra gli argini del fiume.

COME FARE PER …

Una possibile modalità a cui attingere è il prendersi un momento per sé. Staccare e concederci un po’ di piacere mette il cervello nella condizione più opportuna per ritrovare serenità. La chiarezza o lucidità mentale non è esclusivamente il frutto di una concentrazione fortemente voluta. Se ci facciamo caso quando siamo pieni di cose da fare, oltre un certo punto sembra che tutto si paralizzi. Nel lavoro si è in affanno, nella vita privata regna il vuoto e la mente sembra essere una trottola.

In questa situazione può essere utile donarsi il tempo per nutrire l’anima. Non siamo fatti solo di mente e di corpo, dentro di noi c’è una terza componente: l’anima. Ci sono parti di noi che desiderano essere viste, accolte ed amate come tutte le altre. Quindi regaliamoci la possibilità di fare ciò che ci piace. Può essere una breve gita fuori porta, andare dalla parrucchiera, una giornata in una spa, una camminata tra i boschi. Tutto quello che senti che in quel momento possa farti ricaricare le pile.

ALTRE POSSIBILI STRATEGIE

Concedersi una pausa piacevole abbassa l’ansia ed interrompe il loop mentale in cui ci si trova. Tale scelta mette a riposo la parte corticale del cervello ed attiva l’emisfero destro. Si promuove la circolazione di ormoni e neurotrasmettitori come le endorfine che rende chiara la visione e dona benessere. Facilitando l’emergere di soluzioni originali ed inattese che non avrebbero mai fatto ‘capolino’ prima. Per cui la regola è ‘fai riposare il cervello ed immergilo nel piacere’.

Altra possibilità è compiere atti apparentemente bizzarri o gesti senza senso. Lo scopo è rompere gli schemi. Se ripeto in modo pedissequo ciò che già per abitudine faccio, il risultato è quello conosciuto. Non può cambiare se non si trasforma qualcosa. Sei nelle sabbie mobili? Inverti la sequenza dei gesti. Sposta i soprammobili dalla loro posizione sui mobili. Cambia posizione nel letto. Obiettivo: cambiare la visuale ed obbligare il cervello a risvegliarsi per far emergere risorse sprofondate nella consuetudine. Buon risveglio.

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