Ho scoperto l’esistenza del Counseling più di trenta anni fa. Mi ero ripromessa una volta finita l’università di approfondire. Oggi sono una Counselor Professionista a Modena. Ricevo clienti in studio sia individualmente, in coppia o in gruppo che in aziende del territorio gestendo degli Sportelli di counseling.
Il counseling ha il suo cuore nella relazione d’aiuto (per approfondimenti). È il garantire al cliente un ascolto empatico, è il procedere verso una autoriflessione di chi si è. Per poi intraprendere un percorso di trasformazione. Nei seminari che tengo quando descrivo il counseling parlo della maieutica socratica ovvero l’attività della levatrice. Colei che aiuta la gestante al termine della gravidanza per agevolare una nascita. Per me essere Counselor a Modena significa sostenere la persona verso l’autoconoscenza onde raggiungere la propria Verità Profonda.
UNA STORIA
È un pomeriggio come tanti. Sono nel mio studio con una signora di circa quarant’anni. Sedendosi esordisce dicendomi: “Tutti mi chiamano Lilli, ma il mio nome è Liliana.” Il tono è quello di una affermazione, il viso è serio e gli occhi attenti ad osservare la mia reazione. “Ok, io la chiamerò Liliana.” Le ho spiegato cosa è il Counseling e i Counselor e le ho chiesto: “Le piace il suo nome?” E’ iniziato in questo modo il breve percorso di counseling con Liliana. La comunicazione verbale e paraverbale con questa cliente è stata al centro della nostra relazione. Abbiamo, infatti approfondito questo aspetto importantissimo, essendo lei una addetta alle vendite in un’azienda locale. Ed è da lei che traggo lo spunto per parlare di counseling e counselor. Grazie Liliana!
LE ORIGINI DEL COUNSELING
Il counseling è una disciplina collocabile nella cornice psicologica. Ma presenta diverse differenze rispetto ad altre figure professionali come lo psicoterapeuta o il coach. Deriva dal inglese to counsel che trova le sue radice nel latino consĭlium e consulĕre traducibile in ‘consiglio’ e ‘consultare’. Anche se sempre più spesso il termine è tradotto in ‘consulenza’. In quanto, la relazione è intrecciata con una esperta. Ed è finalizzata ad individuare una strategia per compiere scelte pertinenti e congrue al proprio percorso di vita.
Le prime forme di counseling risalgono all’inizio secolo scorso negli Stati Uniti. La necessità di ricollocare professionalmente i soldati rientrati dalla guerra ne favorì la nascita. L’ambito era quello dell’orientamento al lavoro, ma successivamente gli spazi di applicazione si sono moltiplicati. Infatti, ora c’è il counseling scolastico, sanitario e infermieristico, filosofico e culturale, aziendale e organizzativo, per la coppia e la famiglia ed empowerment.
IN ITALIA
La nostra situazione è un po’ differente. Taluni risalgono agli anni Venti per cogliere le tracce delle prime larvate forme di counseling. Ma, a mio avviso, a quell’epoca i centri di assistenza sociale avevano carattere filantropico e volontario, quindi lontano dall’idea anglosassone. Bisognerà aspettare dei decenni per veder usare il termine counselor. I primi sporadici corsi di formazione in counseling, infatti, risalgono agli anni Novanta. Unitamente cominciano a formarsi le prime associazioni di categoria che si attivano per regolamentarne l’attività professionale.
LA NORMATIVA
Nel 2000 le associazioni di counseling vengono inserite dal CNEL tra Associazioni rappresentative delle Professioni non regolamentate. A cui è seguita la Legge 4/2013 con le linee guida indirizzate ai professionisti iscritti alle associazioni di categoria. Queste a loro volta sono tenute a rilasciare un “attestato di qualità e di qualificazione professionale dei servizi” (per approfondimenti). Questo documento è rilasciato ai propri soci allo scopo di tutelare il cliente garantendogli un servizio di qualità. Tali associazioni di categoria, come normato dalla UE, sono iscritte in un apposito elenco tenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico.
SONO COUNSELOR A MODENA
Una volta conseguito il Diploma di Counseling ho iniziato a praticare la professione presso diverse associazioni. Tra cui amo ricordare l’Associazione di Volontariato Differenza Maternità di Modena (per approfondimenti). Una splendida realtà indirizzata alle donne sia riferendosi alla gravidanza e maternità che alla menopausa. Attraverso questa collaborazione ho attivato il mio primo sportello di ascolto e ho fatto nascere un gruppo di auto mutuo aiuto. Successivamente ho cominciato a svolgere la professione di Counselor a Modena nel mio studio (per approfondimenti).
LA SCELTA DELLA PSICOSINTESI
Il modello psicologico di riferimento per me è la Psicosintesi di Roberto Assagioli, anche se poi ne ho approfonditi altri. Questa scelta mi ha portato a Firenze ove ho, anche, visitato la casa di un precursore della psicologia transpersonale. La psicologia transpersonale mi ha sempre interessato, perché non tiene conto solo della mente. L’attenzione è rivolta anche al corpo e, come afferma Assagioli, al “Sé personale” per poi andare oltre la personalità. Pensiero che mi ha poi indirizzata ad esser counselor a Modena per favorirne la divulgazione.
Sono convinta che siamo formati dal corpo (energia materiale e densa) e dallo spirito (energia sottile e impalpabile). Due modalità energetiche che sembrano essere molto distanti e apparentemente inconciliabili. Lo strumento che permette loro di dialogare è la mente. Come il corpo calloso nel cervello mette in comunicazione l’emisfero destro con quello sinistro, così fa la mente. Il nostro compito è ricercare l’armonia tra corpo e spirito. Compito non semplice, ma a mio avviso possibile.
UN’IMMAGINE PER RIFLETTERE
La meditazione è uno dei capisaldi della Psicosintesi. Possiamo meditare stando seduti, ma anche camminando o ad occhi aperti come nello Za-Zen. Comodamente seduta su una sedia un giorno, decido di iniziare a meditare. Davanti a me c’era sul mobile difronte una bilancia dalle cui braccia pendono due piatti. Socchiudo gli occhi è pongo l’attenzione a quella bilancia. Non so quanto tempo sono stata in questa condizione, ma so cosa ho portato con me.
COSA HO PORTATO CON ME
Uno dei doni della meditazione è la maggiore consapevolezza, chiarezza mentale e concentrazione. Per me quella bilancia è diventata la metafora che uso spessissimo nella mia attività di counselor a Modena. Un braccio della bilancia è il corpo: componente pesante e gravosa che ci riporta al Qui ed Ora. L’altro braccio è lo Spirito: componente impercettibile che ci guida nel nostro cammino.
Ma i due piatti sono tenuti insieme dal un terzo indispensabile elemento: la mente. Una sorta di ‘corpo calloso’ o di ponte che, connettendo, ci permette di vivere la nostra esistenza. Senza questo terzo elemento non potremmo vivere. Osho ci ricorda, però, che la ‘mente mente’, quindi va usata con attenzione. Imparare ad armonizzare le oscillazioni della nostra personale bilancia è il compito di ognuno di noi. Oggi quella bilancia è nel mio studio di counselor a Modena.