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L’incontro con l’Altro è un accadimento quasi mai neutro. L’altro è esperienza, è  emozione, è quasi sempre pathos.

Il concetto di Pathos raccoglie insieme il significato di “patimento“, “emozione”, “affetto” ed “esperienza”. Emozioni ed esperienze sono l’impronta che segna il cuore di chi la vive. Ciò si manifesta come antipatia, simpatia ed  empatia. Definendosi una sorta di distanza energetica tra sé e l’altro e di un modo di fare l’esperienza.

MOVIMENTO ENERGETICO DELLE EMOZIONI VERSO L’ALTRO

Energeticamente il movimento è di allontanamento nell’antipatia e di avvicinamento nella simpatia. L’empatia è invece un movimento opposto, che dall’altro arriva sino sé. L’altro entra dentro, trovando uno spazio vuoto di accoglienza. È il divenir che ti viene accanto che come un bimbo scappa ridendo.

L’antipatico è “invece di me”. L’antipatico non è solo una persona che ha modi sgradevoli o fastidiosi da cui proteggersi. Nell’antipatico le emozioni provocano un rifiuto.  Sentiamo di volerci allontanare.  Percepiamo che c’è qualcosa che ci disturba o che rifiutiamo. L’altro diventa in questo modo lo specchio della propria debolezza. Ma anche, volendo, l’opportunità per conoscersi meglio.

Nella simpatia l’altro è “insieme a me”. Non c’è minaccia, anzi avvertiamo di poter soddisfare un bisogno di vicinanza. La persona simpatica non mette in discussione il nostro mondo, ma lo rassicura.

Em-patia è l’altro che divento,  è l’altro “dentro di me”.  L’emozione si spalanca per includere l’altro sino ad essere una sola cosa con l’altro. In sintesi, l’empatia è immedesimarsi senza giudizio. Nel sentire empatico vi è un vuoto ovvero un cuore sgombro da se stesso, da convinzioni, da timori  o attese. È uno ‘luogo/tempo’ attraverso cui immedesimarsi nell’altrui cuore. L’empatia ospita  senza fare differenza. Persino quando questa differenza ha valori, modi e scelte che non si condividono. 

IPER-EMPATIA DELLA #PERSONALTAMENTESENSIBILE

Nella #PersonAltamenteSensibile l’IPER-EMPATIA è presente dalla nascita. L’empatia è un dono meraviglioso, ma troppa può travolgere! Nell’Ipersensibile, il cui cervello è ‘programmato’ per essere in sintonia con l’altro. Vivere la propria capacità empatica non è cosa sempre facile

L’entrare facilmente, spesso inconsapevolmente, in ‘risonanza’ con l’altro risulta complicato da gestire. È  fantastico quando l’altro è felice,  gioioso, sereno od equilibrato. È estenuante quanto si percepisce l’ansia del capo, il dolore del collega, lo stress del partner, la tristezza dell’amica o l’irritazione del vicino di casa. Infatti, può essere  significativamente pericoloso assorbire lo stress, la rabbia, la tristezza o la depressione dell’altro.

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