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Senza il male non c’è il bene, come senza la malattia non c’è la salute. L’odio ci permette di assaporare l’amore. In assenza  della gioia non ci sarebbe il dolore. Senza il giorno saremmo costretti a viver solo la notte. La paura ha come suo opposto il coraggio Da qualunque angolazione essi vengano considerati, gli opposti sono parte della natura stessa dell’esistenza.  Secondo la fisica “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”. ma allora, una polarità è destinata a prevalere sull’altra? Questo è vero anche nella sfera emozionale?

GLI OPPOSTI

Secondo San Paolo quando crediamo di fare del bene, già il male è pronto a mostrarsi e viceversa. La contrapposizione tra il male e il bene o tra il bianco e il nero è una modalità interpretativa della realtà tipica nei bambini. La cui mente oscilla tra un opposto e l’altro nell’illusione/speranza di trovare una soluzione assoluta. Per constatare, crescendo, che dopo una illusione segue una delusione. In un ‘gioco degli opposti’ in cui nessuno è veramente vincitore.

LA POLARITA’

Quando ci si riferisce alla polarità si pensa al rapporto intrinseco e contrapposto tra due elementi. La loro relazione non è mai assoluta, bensì relativa a quei due fattori. E’ soggettiva in funzione al valore che viene attribuito all’una piuttosto che all’altra polarità. Infatti, esiste un rapporto dialettico tra i poli tale da renderli complici, solidali e correlati.

PRINCIPIO DI COMPLEMENTARIETA’ ED INTERDIPENDENZA

Spesso non si è consapevoli della complementarietà ed interdipendenza tra gli opposti. Ciò induce a considerare il male come assolutamente negativo. Quindi inevitabile è la lotta per far vincere il bene in quanto assolutamente positivo. Alla luce di questa profonda convinzione si sono prodotte guerre, distruzione e dolori infiniti. Risultando sordi alle parole di Epicuro secondo cui “talvolta scopriamo che il bene è per noi un male e il male un bene”.

Nel taoismo il principio della complementarità, secondo cui lo Yin e lo Yang sono compenetrati  l’uno nell’altro, è chiaro e ben rappresentato nel simbolo del Tao. Per poter cogliere questi movimenti è necessario sviluppare una certa sensibilità. Allo scopo di comprendere come l’uno si mescola con l’altro in una danza ove nessuno dei due vince.

Se immaginiamo una calamita e decidiamo che tra i suoi due poli l’uno debba essere prevalente sull’altro, otteniamo la scomparsa della calamita. Se nella presunta lotta tra il bene e il male, uno trionfasse sull’altro, perirebbero entrambi. Pertanto, presupporre che un opposto è meglio di un altro significherebbe annientare entrambe le polarità.

UNA VISIONE DIVERSA

Il principio degli opposti e della complementarietà possono farci capire quanto può essere utile aprirci ad una visione diversa delle cose. Per proteggerci da tutte quelle molteplici delusioni che trovano fondamenta nella concezione dualistica. L’obiettivo non è mai la vittoria di una parte sola, ma la compresenza dei due poli. È un processo dinamico di alternanza tra un opposto e l’altro. Acquisire questa consapevolezza è collocarsi nella trascendenza ovvero al di là e al di sopra della logica dualistica.

In sostanza, per comprendere il senso degli eventi che viviamo, può essere utile porci in una condizione esterna al dualismo ed alla sua contingenza. Permettendo a se stessi  di cogliere al meglio il processo nel suo complesso e l’insegnamento da apprendere. Secondo cui la via è trascendere le polarità e mantenersi al Centro. Permettendo a quella ‘serena armonia’,  spesso sconosciuta, ma già presente in noi, di manifestarsi.  In quanto lo scopo della natura non è la prevalenza di un polo sull’altro, ma dell’equilibrio tra i due.

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