IL DISORIENTAMENTO NASCE DALLA PERDITA DI PERCEZIONE, CENTRATURA E CONFINI
Parlare di percezione, centratura e confini con una #PersonAltamenteSensibile non è facile. Spesso non comprende neppure di cosa si sta parlando. Ciò non perché non sa cosa siano, ma perché in un momento lontano della sua vita ha deciso di ‘negarne’ l’esistenza.
Già dai primi studi sull’ipersensibilità, oltre allo stupore e al piacere di sapere che non si è ‘pazzi’, ho scoperto che i massimi boicottatori di noi stessi siamo noi. Tutto ciò è accaduto inconsapevolmente! Si è progressivamente concretizzato ed ha condizionando ed imbrigliato l’esistenza di chi è ipersensibile.
Il primo momento di ‘negazione’ di sé accade quando si è molto piccoli. Quando nella fase di esplorazione del mondo attraverso i sensi (udito, gusto, olfatto, vista e tatto), si è cercato di avere delle conferme. Alle molteplici sensazioni che interiormente si muovevano, in modo caotico e disorientante, le risposte non arrivavano.
Teniamo presente che il bimbo ipersensibile ha la capacità, da subito, di percepire stimoli in gran numero e in modo più sottile, differenziato ed intenso. Ma la poliedricità emotiva del piccolo ipersensibile non sempre trova, nel genitore normo-sensibile o in quello ipersensibile non consapevole, quell’accoglimento e supporto desiderato. Gesti veloci di chiusura, frasi stizzite o occhiate di rimprovero gli hanno insegnato, che le sue richieste non sono gradite. Da questa consapevolezza a pensare che nel suo modo di percepire c’è qualcosa di sbagliato, il passo è brevissimo. Ha inizio in questi primi passaggi la lotta contro la propria modalità percettiva!
Il ‘processo di esternalizzazione’ che si realizza col passare degli anni conduce la #PersonAltamenteSensibile a prendere le distanze da se stessa. Questo voltarsi le spalle significa rinunciare a parti importanti della propria psiche. Una sorta di auto-mutilazione, non di parti fisiche, ma di funzioni psichiche come le proprie capacità percettive ed intuitive, i propri talenti cognitivi, la curiosità. A cui si aggiunge il tentativo di chiudere ogni rapporto con il cuore, in quanto vissuto come fonte di sofferenza e dolore.
Nelle pubblicazioni che seguono cercherò, attraverso la Psicosintesi, di spiegare come ciò avviene. Quali sono i meccanismi, spesso inconsci, che si concretizzano quando, osservando le reazioni delle persone che circondano, ci si convince di essere ‘diversi’.
Sicuramente chi è ipersensibile ha degli elementi specifici che lo rendono particolare. Ma il ‘processo di esternalizzazione’ una volta concretizzato richiedere sforzo per ridurne o eliminarne gli effetti. Riappropriarsi di se stessi è possibile! È un processo verso la consapevolezza di sé. È un cammino per conoscersi. Acquistare sufficiente fiducia nelle proprie caratteristiche, apportando i necessari cambiamenti per il proprio ben-essere e bell-essere.