
AUTOSUGGESTIONE COSCIENTE PER REALIZZARSI
L’Autosuggestione è uno strumento che possediamo dalla nascita. Imparare a gestire questo mezzo in modo cosciente può aiutarci a produrre effetti benefici per vivere meglio e godere di maggiore autostima.
AUTOSUGGESTIONE COSCIENTE
Nel libro Il Metodo Coué l’autosuggestione cosciente di Emile Coué si parla di suggestione, ma soprattutto di autosuggestione cosciente. L’autore è un farmacista francese (1857-1926). È l’inventore di una sorta di ‘psicoterapia da poveri’ basata sull’osservazione della natura umana. I suoi studi hanno ispirato la visualizzazione, il training autogeno di Schultz, la sofrologia, l’analisi transazionale, la programmazione neurolinguistica. Le sue teorie, negli anni 50 del XX secolo, trovano conferme nella medicina psicosomatica: le patologie da stress sono curate anche attraverso la suggestione. In tempi più recenti, si può pensare anche alla Legge dell’Attrazione. Pertanto, per chi vuole conoscere l’evoluzione del pensiero sul inconscio e su come approcciarsi ad esso, tale lettura, nella sua semplicità, è interessante.
AUTOSUGGESTIONE PER GUARIRE
Emile Coué affermava di non essere un guaritore “E’ in voi stessi che trovate la chiave per la vostra guarigione”. Rivolgendosi ai medici e farmacisti diceva loro che “Se il medico spiega al suo cliente che tale farmaco dovrà essere assunto in date condizioni e che dovrà avere un certo effetto, allora, quasi sicuramente, otterrà i risultati auspicati.” Attraverso il suo pensiero si aprono le porte a quello che ora noi chiamiamo “effetto placebo”: l’azione di un farmaco privo di principi attivi.
Era consapevole che dando una medicina al paziente, se l’accompagnava con parole rassicuranti e propiziatorie, gli effetti sarebbero stati benevoli. Constatando ciò, cominciò a studiare tutto quanto disponibile all’epoca su ipnosi, suggestione e magnetismo animale. Viaggiò e incontrò vari medici e professori che si occupavano dell’argomento. Giungendo a formulare un proprio metodo con suoi principi: distinzione tra atto volontario ed autosuggestione, la formulazione di frasi-chiave, sapiente uso della funzione immaginativa, attenzione e ripetizione perseverante. Fondò la Deuxième Ecole de Nancy per diffondere il suo metodo.
LA PADRONANZA DI SE’
L’autosuggestione permette di pervenire alla padronanza di sé. In quanto tale, è uno strumento ovvero una forza ‘straordinaria, incommensurabile che, in base alle circostanze, produce effetti estremamente benefici o addirittura nefasti’. Saperla padroneggiare significa adoperarsi per evitare le suggestioni negative ed involutive, favorendo consapevolmente quelle positive e salutari.
Per comprendere tali fenomeni Coué afferma che dentro di noi ci sono ‘due individui assolutamente distinti’. Uno è cosciente con una memoria labile. L’altro è inconscio e di ‘cui spesso non ci rendiamo conto della sua esistenza.’ È dotato di una memoria impeccabile ed è in grado di registrare anche i piccoli accadimenti apparentemente insignificanti. Ed ancora, è credulone ed accetta tutto come vero. Inoltre, ‘l’inconscio presiede non soltanto alle funzioni del nostro organismo, ma anche alla realizzazione di tutte le nostre azioni, qualsiasi esse siano’.
VOLONTA’ vs IMMAGINAZIONE
Tale suddivisione porta all’elaborazione del principio secondo cui la volontà nulla può rispetto all’immaginazione. Se camminando su un sentiero temo di cadere, di fondo io non voglio di cadere, ma allo stesso tempo non lo posso impedire. Se soffro d’insonnia e voglio dormire, ma sento che non posso oppure se voglio ricordare il nome di una persona, ma non posso. Io cadrò, io non dormirò e io non ricorderò. Descrivendo in tal modo, una sorta di conflitto tra volontà e immaginazione in cui quest’ultima ha la meglio.
L’immaginazione è ‘un torrente che trascina via lo sventurato che vi è caduto, il quale, a dispetto della sua volontà, non riesce a raggiungere la riva’. Nonostante sia un torrente indomabile, Couè ci spiega che è possibile deviarlo verso la ‘vostra fabbrica, dove trasformerete la sua forza in movimento, calore, elettricità’. Quindi, l’inconscio o immaginazione possono essere utilizzate attraverso l’autosuggestione. La differenza tra suggestione e autosuggestione risiede nel rapporto dialettico tra chi la induce e chi la vive. Interessante è l’argomentazione di Couè sulla non esistenza della suggestione. ‘La suggestione non esiste […] se non con la conditio sine qua non di trasformarsi nell’individuo in autosuggestione’. Era infatti, convinto che se l’inconscio della persona non accetta la suggestione, non può essere possibile realizzare alcuno dei risultati sperati.
LA TRASMUTAZIONE
Come indirizzare questo torrente verso la fabbrica e trasmutare la sua energia in elettricità? Innanzitutto, bisogna essere consapevolmente convinti di poterlo fare. Se poi consideriamo che spesso senza volerlo o saperlo utilizziamo l’autosuggestione, ciò che possiamo fare è ‘imparare ad autosuggestionarsi a livello conscio’.
In primo luogo, usando la razionalità bisogna individuare l’oggetto dell’autosuggestione: un comportamento, una paura, un malanno. Successivamente, ripetere più volte, neutralizzando la mente, la frase-chiave elaborata. Se l’inconscio accetta questa suggestione è possibile realizzare quanto desiderato. Potendo intervenire, in tal modo, attraverso l’‘immaginazione sia sull’essere morale che sull’essere fisico dell’uomo’.
Couè precisa inoltre, che tale tecnica è in grado di produrre effetti positivi ‘a patto che rientri nel campo del possibile […] Ma se, al contrario, immaginate di non essere in grado di effettuare neanche la cosa più semplice del mondo, allora, di fatto, non vi riuscirete’. Ma ‘se il nostro inconscio è la fonte di molti dei nostri mali, è, al tempo stesso, sicuramente in grado di portare alla guarigione le nostre affezioni morali e fisiche’.
‘OGNI GIORNO, DA OGNI PUNTO DI VISTA, MIGLIORO’
Couè spiega che l’immaginazione è la forza che agisce nell’individuo in modo inconscio e che la volontà ha la forza di plasmare il corpo fisico. Applicando l’autosuggestione conscia possiamo modellare le nostre emozioni, pensieri e malanni. Se pensiamo che avremo una vita difficile e piena di ostacoli, ciò accadrà. Ma se pensiamo che ‘Ogni giorno, da ogni punto di vista, miglioro’ questo miglioramento progressivamente avverrà ed in ogni aspetto dell’esistenza.
È importante procedere sempre nello stesso modo ed utilizzare sempre le stesse parole opportunamente adattate. Porsi in una condizione di quiete esteriore e interna, se possibile chiudere gli occhi per non distrarsi, dicendo a se stessi la frase-chiave individuata. Ripetendo ciò tre volte al giorno, per favorire il loro penetrare nella profondità dell’inconscio. La frase da lui spesso usata è ‘Ogni giorno, da ogni punto di vista, miglioro’. L’inconscio, indipendentemente dal problema portato, esercita la sua azione esattamente sull’aspetto dolente, poiché conosce la matrice della sofferenza.
FRASE-CHIAVE E LIMITI RAGIONEVOLI
Ricordando che ‘a condizione che rientri nei limiti del ragionevole’ ci spiega che, se ad esempio una persona ha difficoltà a svolgere un compito, nella frase-chiave non vanno usate parole come difficile, impossibile, non posso o non riesco. Dovranno essere individuate frasi che contengono ‘è facile’, ‘ io posso’ oppure ‘io riesco’. In tal modo, ai suoi occhi quell’azione apparirà possibile, facile da eseguire realizzandola senza sforzo. Ci spiega anche che nell’autosuggestione cosciente la persona deve ripetersi a voce bassa più e più volte la frase-chiave. Ma in modo tale da potersi sentire e usando un tono come quello per le litanie.
In sostanza, nella sua visione Coué ci dice che ‘l’inconscio è il grande direttore di tutte le nostre funzioni’. Ci esorta a tener conto che possiamo farglielo credere, a patto che, opportunamente indirizzato l’inconscio collabori con la persona per guarire un organo o modificare un comportamento.
RIFLESSIONI SUL METODO COUE’
Indicativamente all’epoca della morte di E. Coué nasce la Psicosintesi di Roberto Assagioli che fornisce una visione diversa di inconscio, volontà e funzioni psichiche. Leggendo il libro di Couè mi par di comprendere che l’inconscio va assimilato all’immaginazione, come la volontà alla funzione pensiero. La logica o pensiero razionale di fatto, non è in grado di agire con la stessa incisività e rapidità dell’immaginazione, della funzione emotiva o di quella impulso-desiderio. Infatti, il lavoro sinaptico che si concretizza nella corteccia cerebrale è più lento di quello subitaneo dell’area rettiliana. In ogni caso, il lavoro del farmacista francese appare come uno scritto molto interessante per comprendere quando ampio è il precorso fatto, nell’ultimo secolo, dalla psicologia e dalle neuroscienze.