
UNA STELLA PER COMPRENDERE COME E QUANDO SI È PERSO IL CONTATTO CON L’ALTA SENSIBILITÀ 2/2
Possiamo ora proseguire il viaggio esplorativo nella #Person Altamente Sensibile con la Stella della Funzioni della Psicosintesi. Cogliendo come i vari strumenti psichici, di cui tutti disponiamo, si attivano nell’Ipersensibile. Infatti, progressivamente l’immaginazione si manifesta, i desideri si esprimono e le capacità cognitive evolvono.
LA FUNZIONE INTUITIVA IN UNA PERSONA ALTAMENTE SENSIBILE
Crescendo il bambino o il fanciullo sviluppa la propria capacità immaginativa e di pensiero. Riuscendo a ‘vedere dietro le quinte’, ‘leggere tra le righe’ e ‘sentire il non detto’ ed osservando il comportamento di chi lo circonda. Per un bimbo ipersensibile la contraddittorietà dei messaggi e le informazioni occulte diventano oggetto di richiesta di conferme. Conferme che riceve molto di rado. È molto più probabile che venga invitato a smettere di fare domande. Di fermare questa mente così curiosa, di mettersi da parte per non imbarazzare nessuno con la sua curiosità.
Una situazione di questo tipo ripropone gli stessi schemi già incontrati in precedenza. Ovvero avvertire il bisogno di sapere se è reale quel vedere o sentire. Necessità che lo induce a ricercare con insistenza delle risposte. Ma se, è ancora deluso da reiterati rifiuti, l’Ipersensibile dubita di se stesso incolpandosi. Pertanto, la scelta dell’ipersensibile è di continuare a ‘negarsi’. Il rifiuto non è più rivolto al corpo, già ingabbiato. Ora è indirizzato alla propria capacità di pensare e di esprimere il proprio punto di vista.
IL PROCESSO DI ESTERNALIZZAZIONE
Sempre utilizzando la Stella delle Funzioni è come se, delle cinque punte rimaste, ne togliessimo altre due: pensiero e immaginazione. E’ come se cancellassimo la capacità di esprimere giudizi e valutazioni. Questa ulteriore amputazione lo porta a sentirsi abbandonato a se stesso, in un mondo contraddittorio e poco chiaro. Maturando dentro di sé la convinzione di proveniente da un altro pianeta. Un puzzle costruito poi ‘demolito’ pezzo dopo pezzo con l’esternalizzazione.
Il ‘processo di esternalizzazione’ continua a generare un profondo senso di vuoto. Temporaneamente ricolmato dalla decisione di adeguarsi al modello altrui per essere apprezzato ed accettato. Ma senza la risonanza del corpo ovvero quel sentire di pancia è in balia di possibili manipolatori. Tale sentire viscerale lo indirizza all’interpretazione delle percezioni raccolte lo rende capace di elaborazione il suo sentire profondo. Infatti, rinunciando alle proprie percezioni, interpretazioni e riconoscendo maggiore fiducia nelle teorie degli altri è come se si mettesse nelle loro mani.
IL CAMALEONTE IN AZIONE
L’abilità al camuffamento adattogeno trova il suo completamento dall’adolescenza in poi. La decisione di adottare il punto di vista degli altri, per interpretare la realtà circostante è l’ultimo step. È come se scegliesse di osservare il mondo con lo sguardo altrui. Ciò è possibile in quanto il processo di allontanamento da se stesso lo ha profondamente esternalizzato. Tanto da essere ‘senza corpo e senza luogo’ ovvero privo di opinioni veramente personali.
In tal modo, adattandosi maggiormente alla scala dei valore degli altri, si emargina. Talmente tanto dal proprio Sé personale da non ri-conoscere più chi egli sia, aumentando la sua dipendenza e la perdita di autostima.