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Come gestire la paura

Sviluppare una visione interna  sulla gestione della PAURA significa favorire un ampliamento del campo di coscienza. Ognuno può dinnanzi ad un evento scegliere di vivere trasportati dagli accadimenti oppure collaborare con la modalità evolutiva rinnovandosi quotidianamente.

Il genere umano da sempre si confronta con le emozioni che si avvicendano internamente giorno dopo giorno. Nonostante le nuove conoscenze sull’anatomia e fisiologia del cervello ci permettano di comprenderci meglio, ma le emozioni rimangono un mistero. Unanime è la visione che la  funzione emotiva sia strettamente connessa alle altre come immaginazione, desiderio, impulso, pensiero e intuizione.

Imparare quanto utile sulle funzioni psicologiche ci permette di disporre di quella conoscenza e di quegli strumenti da utilizzare al bisogno. Conoscere questi  strumenti,  di cui disponiamo dalla nascita, ci permette di soddisfare il primo precetto della Psicosintesi: “CONOSCI TE STESSO”. Un impegno con se stessi per favorire un processo auto educativo utile per evolvere e non involvere.

ALCUNE TIPOLOGIE DI PAURA

Esistono varie tipologie di paura legate al singolo individuo. Questo significa che si tratta di caratteristiche che investono l’individuo nella sua totalità. Ora ci soffermiamo su alcune tipologie che riscontro essere frequentemente presenti nella vita delle persone. Infatti, possiamo distinguere:

  • paura del fallimento: è il timore che un insuccesso possa compromettere il proprio futuro professionale e, di conseguenza, incrinare la propria immagine di sé;
  • paura del successo: è il timore che gli altri diventino aggressivi nei nostri confronti, a causa di una promozione o di un premio. Oppure che ci troviamo a dover assumere responsabilità troppo grandi per le quali non ci sentiamo all’altezza;
  • paura del palcoscenico: è il timore di doversi mettere in mostra di fronte a molte persone.

Questa terza categoria di paure sta diventando sempre più presente e pressante in quanto collegata alla performance. Nella mia esperienza di counseling ho incontrato diverse persone con il timore che mostrarsi sia ‘profondamente sbagliato’. Tale auto limitazione può talvolta diventare talmente sentita da ostacolare la propria carriera sia per attività autonome che per attività alle dipendenze di terzi. Molte sono le aziende che attivano al proprio interno dei training specializzati di public speaking o orientati alla theatrical experience. Interventi formativi che supportano per imparare a gestire le proprie emozioni di fronte agli altri.

Qualche suggerimento

Esistono diverse strategie da seguire a seconda dei diversi casi in cui è richiesta una performance pubblica.  Ad esempio, in una presentazione ad un auditorio ampio dichiarate immediatamente la vostra paura, in modo scherzoso. La voce rotta dall’emozione vi aiuterà certamente a essere sinceri. In questo modo si può conquisterete la simpatia dell’uditorio, che empatizzerà immediatamente.

In una riunione più ristretta, concentrarsi sugli altri può spostare l’attenzione dalla propria paura. Approfittare di questi momenti per respirare profondamente, in tal modo si rende la mente più chiara e calma. (per approfondire) Nel momento di intervenire, utilizzando la tecnica dell’anticipo, sarà possibile parlare in modo fluido senza inceppamenti. Questa tecnica consiste nel fare come gli attori prima di entrare sul palcoscenico: provare e riprovare la ‘parte’. Non per imparare a memoria, ma per sperimentare, in uno spazio controllato e tranquillo, a gestire le emozioni.

Se la paura di ‘mostrarsi’ permane queste tecniche e l’intervento di un professionista può essere utile per comprenderne la matrice.  Forse da piccoli ci era stato detto che “i bimbi non si vedono e non si sentono”. Ma da adulti sganciarsi da questi preconcetti può essere importante per liberarsi e vivere la propria esistenza.

REGOLARE LA PAURA

Per la regolazione delle emozioni abbiamo a disposizione due strategie, una centrata sull’emozione, l’altra centrata sul problema. Ciò è vero anche per la paura. Tanto più se è riferita al proprio mondo interiore, per il quale può essere utile un lavoro più articolato.

Dall’altra parte, le strategie centrate sul problema, riguardano eventi esterni o non completamente dipendenti dalla nostra volontà. In questo caso la paura diventa un importante campanello di allarme: se abbiamo paura di qualcosa, significa che non ci sentiamo in grado di controllare la situazione.

Quello che occorre fare è trasformare la propria paura in un’occasione, sfruttando la debolezza come un punto di forza. Smettendo di concentrare l’attenzione sui punti di debolezza, ma sulle proprie risorse e capacità per creare una situazione propositiva ed assertiva

In sostanza, per superare la situazione di paura occorre:

  • identificare la situazione che genera paura: che cosa mi fa paura? Perché?
  • modificare la percezione della situazione: è davvero una minaccia? Ho una possibilità di reazione?
  • valutare soluzioni alternative: come posso uscirne? Quali sono le risorse che ho a disposizione?
  • definire la strategia migliore: che cosa posso fare con quello che ho a disposizione?
  • valutare i risultati ottenuti: ho veramente superato la mia paura? Che cosa mi insegna questo per il futuro?

GLOSSARIO

PAURA E ANSIA

Paura e ansia hanno significati che si sovrappongono. Con ansia si intende un’apprensiva anticipazione di un futuro pericolo, accompagnato da una sensazione di malessere e da sintomi somatici di tensione; la paura, al contrario, è sempre un’emozione legata a un evento appena accaduto. I Fiori di Bach possono essere di grande aiuto per affrontare la paura (per approfondire)

FOBIA

La fobia è una paura non realistica e sproporzionata nei confronti di una situazione o di un oggetto. I temi fobici più frequenti riguardano alcune situazioni, ad esempio quella di spazio aperto (agorafobia, timore di attraversare una piazza o una distesa libera), quella di spazio chiuso (claustrofobia, timore di rimanere chiusi in un ambiente ristretto), quella della folla, dell’oscurità, ecc.

IMBARAZZO, VERGOGNA E SENSO DI COLPA

Legate alla paura ci sono anche emozioni che vengono definite come auto valutative o autocoscienti quali: imbarazzo, vergogna, senso di colpa. Si tratta di manifestazioni emozionali legate agli standard, alle regole e agli obiettivi che noi ci poniamo ogni giorno.

Sono tutte legate a una valutazione del nostro comportamento in una determinata situazione, in cui non ci giudichiamo all’altezza. Se pensiamo che avremmo potuto fare molto di più rispetto alle aspettative degli altri si ha l’imbarazzo, alle nostre aspettative la vergogna o rispetto ai nostri standard morali il senso di colpa.

Spesso queste emozioni sono causa di sentimenti di paura rispetto a eventi che ci troviamo ad affrontare. In questo caso, prima ancora di agire sulla paura, occorre risolvere il problema alla radice, rimuovendo l’emozione auto valutativa che è responsabile della paura stessa (per approfondire). Agendo sull’autostima è possibile attivare un lavoro sinergico atto a non essere preda della paura (per approfondire).

per approfondire su altre emozioni EMOZIONE PRIMARIA: LA TRISTEZZA come gestirla  EMOZIONE PRIMARIA: LA GIOIA

 

 

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