
Sembra un po’ assurdo parlare di incontro riferendosi alla Teoria del Doppio Legame di Gregory Bateson, ma è stato così. Un libro è spessissimo un incontro che illumina dei tasselli che sembra non trovino sistemazione. Ma poi, non solo si collocano, ma si trovano collegamenti tali da far intravede uno scorcio d’immagine. Evviva!
GREGORY BATESON
Innanzitutto, chi è Gregory Bateson? Bateson è stato un antropologo, linguista, sociologo, docente, psicologo e molto di altro. Nasce in Inghilterra e all’inizio del secolo scorso si laurea in biologia. Dal 1929 inizia ad insegnare. A seguito delle sue ricerche pubblica molti libri con implicazioni psicologiche, antropologiche, economiche, politiche ed etiche. Diventa ispiratore della Scuola di Palo Alto da cui se ne distacca successivamente.
L’essere fuori dagli schemi gli ha permesso di aprire nuovi ambiti alla conoscenza. I suoi testi erano, per l’epoca, poco allineati alle convenzioni scientifiche tanto da attirare molte critiche. Tra i concetti innovativi introdotti vale la pena ricordare il Doppio Legame, i livelli logici applicati alla comunicazione, la metacomunicazione, il linguaggio verbale/non verbale.
CONTRIBUTI ALLA PSICOLOGIA
Nel 1936 Bateson pubblica ‘Naves’ a seguito della sua attività di antropologo presso il popolo Iatmul della Nuova Guinea. A questa pubblicazione ne seguono molte altre, offrendo molteplici spunti di riflessione sulla comunicazione, sul comportamento e su come queste componenti si influenzino reciprocamente. Ogni soggetto entrando in relazione comunica anche se, talvolta, potrebbe sembrare il contrario. Per Bateson la capacità di influenzarsi è multidirezionale, giungendo poi a formulare il temine di “circolo vizioso”.
COMUNICAZIONE
Quante volte avremmo voluto dire no, ma abbiamo detto sì? Perché in certi momenti ci siamo astenuti dall’esprimere il proprio pensiero anche se era chiaro? Cosa succede dentro di noi quando ciò accade? Perché facciamo tanta fatica a comprenderci quando comunichiamo? Domande semplici che ci fanno entrare in un territorio vischioso e pieno di tranelli come di opportunità.
La comunicazione è lo strumento attraverso cui le persone entrano in relazione. Infatti, la relazione si instaura quando due o più soggetti cercano di interagire. Ma ciò che pensiamo non sempre riusciamo ad esternarlo con completezza. Gli strumenti interpretativi sono differenti come le esperienze, il livello di conoscenza, i pregiudizi o le false credenze, le supposizioni o i sottintesi. Ad esempio, l’invito a cena rivolto ad una coppia di amici può essere l’espressione di un desiderio sincero oppure ‘li invito per cortesia, ma spero che rifiutino’.
COMUNICAZIONE PARADOSSALE
Nella comunicazione paradossale è implicita una contraddizione. L’invito a rimanere a cena con il nascosto desiderio di ricevere un rifiuto lascia agli amici la libertà di decidere. Spetterà, quindi alla coppia decidere cosa fare, ma lascia a questi anche il dubbio se attenersi al contenuto o declinare l’invito. Qualunque cosa gli amici decideranno avrà un influsso sulla relazione provocandone un cambiamento. Questa è la comunicazione paradossale.
Cosa si nota? Non c’è congruenza tra la richiesta di rimanere con il reale desiderio: non preparare nulla da mangiare per nessuno quella sera. Una comunicazione congruente può essere: “Questa sera sono molto stanca, ma se vi va di venire il prossimo sabato preparo qualcosa di buono e stiamo in compagnia”. In questo caso si esplicita il desiderio di stare assieme, ma in un momento opportunamente dedicato alla relazione. In tal modo si evitano delle incomprensioni che alimentano fraintendimenti sotterranei che scavano voragini talvolta incolmabili.
Purtroppo, nella comunicazione paradossale il CONTENUTO DEL MESSAGGIO che si vuole veicolare non è congruente con la reale INTENZIONE che sta dietro. Ciò apre le porte all’ambiguità, per poi accedere in spazi caratterizzati da incertezza, confusione, incomprensioni e fraintendimenti. La cui conseguenza è l’alterazione della comunicazione fino a farla deflagrare.
AMBIGUITA’
Supponiamo che una persona dice all’altra “le tue spiegazioni mi hanno tranquillizzato”. Ma il suo retro pensiero è ‘non mi fido di quello che dici, mi hai già dato troppe fregature’. Attraverso le parole si esprime un concetto, ma intimamente è vero il suo contrario. Le esperienze pregresse inducono ad un comportamento guardingo. Il bisogno è di rabbonire l’altro per chiudere il dialogo in corso ed allontanarsi, uscendo dall’ambiguità.
Decidere di essere concreti e congruenti rispetto a ciò che vogliamo trasmettere è uno step fondamentale per evitare l’equivocità. Adoperandosi, poi, per ridurre lo spazio dell’ambiguità, diffidenza, caoticità e fraintendimenti per perseguire una comunicazione di qualità. Evitando di attivare il circolo vizioso tipico di una comunicazione manipolatoria atta a trattenere legata la persona con il sotterfugio.
COMUNICAZIONE DIGITALE E ANALOGICA
Nel libro “Pragmatica della comunicazione umana” gli autori ci descrivono l’esistenza di due linguaggi comunicativi per esprimere lo stesso contenuto: digitale e analogico.
Il livello DIGITALE è riferito al contenuto del messaggio e che non necessita di essere tradotto. Secondo questa modalità il significato e il significante coincidono. Il livello ANALOGICO è riferito all’intenzionalità che si desidera veicolare realmente. È l’intenzione sottesa, quella che si vorrebbe trasmettere che talvolta non coincide con le parole realmente utilizzate.
Se riprendiamo l’esempio dell’offerta di rimanere a cena, il livello digitale (contenuto) era disallineato con quello analogico (tono della voce, movimento del corpo, espressione del viso). Non è raro cogliere che, ciò che viene detto non convince fino in fondo. Questo è il segnale che c’è un disallineamento tra intenzione e contenuto. Quando si percepisce ciò può essere utile fermarsi e prenderne atto, per chiarire ed eventualmente uscire da una situazione poco veritiera.
TEORIA DEL DOPPIO LEGAME
Tale teoria è attribuibile a diversi ricercatori, tra cui Bateson, che partendo dallo studio del comportamento negli schizofrenici scoprono l’esistenza del doppio legame ovvero del paradosso fatto contraddizione. Il doppio legame si concretizza quando un soggetto sperimenta dei messaggi verbali, emotivi o fisici che sono in contrapposizione tra loro. Ciò è possibile quando chi riceve l’informazione è incapace di elaborare, in modo equilibrato, la comunicazione interna con quella esterna.
DOPPIO LEGAME
Questa modalità comunicativa è usata per esercitare, nella relazione, il controllo da parte di uno dei componenti a discapito dell’altro. Un classico esempio è quello del narcisista con la sua partner che è amata e coccolata, in taluni momenti, mentre, in altri, maltrattata psicologicamente e fisicamente. La vittima nel ricevere delle informazioni contrastanti si trova a vivere una situazione di doppio legame.
Di fondo questa tecnica garantisce alla figura narcisista un potere sulla vittima, che di converso vive costantemente in una condizione di ansia, paura, impotenza. Infatti, pur cercando di soddisfare le condizioni, spesso contraddittorie, poste dal suo carnefice non sarà mai all’altezza delle richieste fattegli. È come se l’asticella da saltare fosse sempre spostata a piacimento dal narcisista.
Nonostante tutti gli sforzi la vittima non è mai in grado di ‘vincere la gara’. E non perché non ne ha le capacità o la volontà, ma solo perché in corsa le regole del gioco vengono sempre cambiate. È impossibile per la vittima vincere. Ciò la lascerà sprofondare in sensazioni di insoddisfazione, inadeguatezza e confusione. Alimentando al contempo la paura delle conseguenze che potrebbero seguire non rispettando le condizioni poste dal narcisista.
UN ESEMPIO PER CAPIRE
Bateson per aiutare nella comprensione del meccanismo porta l’esempio della relazione tra fratello maggiore e minore. Il primo prende in giro il fratello introverso fino a quando questo urla tutta la sua frustrazione. Ma la beffa arriva quando stanco di sentirsi sempre deriso dal fratello, decide di urlare il suo disappunto. Il fratello smette di deriderlo, ma i genitori lo puniscono perché ha gridato.
Il bimbo più piccolo riceve due messaggi contraddittori. Il primo, se non vuole essere oggetto di burle deve esprimere i suoi sentimenti per essere accettato. Il secondo, non deve farlo se vuole essere accettato visto che è in ogni caso punito dai genitori. Ovviamente ciò lascia il bimbo sconcertato e lo pone dinnanzi ad un dilemma: quale dei due messaggi devo prendere in considerazione in futuro?
RELAZIONE MALSANA
Il doppio legame è, secondo gli studiosi, la rappresentazione di una relazione malsana. Gli ambiti di esistenza sono molteplici: la famiglia, il lavoro, relazioni di coppia o amicali, etc. I presupposti di questa tipologia di relazione sono:
- Comunicazione paradossale: messaggi contraddittori spesso veicolati attraverso un linguaggio dialogico in contrasto con quello analogico.
- La situazione è caratterizzata da una notevole carica emotiva.
- La creazione di una disparità di potere tra chi emette il messaggio (One-up) e chi lo riceve (One-down).
- La scrupolosa attenzione posta da One-up per impedire la richiesta di chiarimento da parte di One-down, assicurandosi che quest’ultimo non possa evitare la trappola.
ASSENZA DI EQUILIBRIO INTORNO A NOI QUOTIDIANAMENTE
Una relazione basata su un doppio legame è disfunzionale e non equilibrata. La comunicazione, al suo interno, tende a confondere, disorientare ed abbassare il livello di autostima della parte soccombente. Molto spesso col doppio legame si attivano i ruoli di ‘carnefice’ o ‘narcisista’ e ‘vittima’. Ruoli che possono essere scardinati con un lavoro di conoscenza del sé profondo.
Ma se ci guardiamo intorno di comunicazioni paradossali ne possiamo scorgere tanti. Vedasi le pubblicità che promette la ‘libertà di viaggiare ad alta velocità’ acquistando una specifica autovettura. Ma in città non si può viaggiare a più del 50/30Km all’ora. Cosa faccio la compero così ‘sarò libero di sfrecciare ad alta velocità’ o rischio di prender una multa per eccesso di velocità? Oppure i cartelli che invitano a bere una bevanda senza zucchero quindi dietetica, ma leggendo l’etichetta si scopre che è dolcificata col sorbitolo che è dannoso alla salute.
Quando si percepisce la contraddittorietà in un messaggio, è utile fermarsi e riflettere per identificare il paradosso che è stato operato. Prendersi il tempo per abbassare l’emotività, che, come una tempesta perfetta, altera il proprio mondo interiore. Conoscere i propri desideri reali e il proprio progetto di vita può aiutare a fare chiarezza in noi stessi. Perché il primo passo, per uscire da un doppio legame, è innanzitutto comprendere se stessi per poi fare le scelte necessarie per uscirne.
Per approfondire: